La tregua di Natale del 25 dicembre 1914 vide protagonisti soldati tedeschi e britannici, opposti sul fronte occidentale. Spontaneamente, entrambe le parti posero fine alle ostilità, scambiandosi auguri e doni…
Il 25 dicembre 1914 avvenne un evento storico di portata eccezionale, “cancellato” in seguito dai comandi generali dei fronti in guerra. Fu la cosiddetta “tregua di Natale“, che vide protagonisti i soldati tedeschi e britannici opposti sul fronte occidentale, nel settore Bridoux-Rouge Banc.
Fine delle ostilità
Fin dall’agosto, sulle Fiandre infuriava una guerra di posizione violentissima, con migliaia di vittime e feriti. Con l’approssimarsi del termine dell’anno e delle festività natalizie, alcuni soldati provarono coraggiosamente a riproporre lo spirito del Natale anche sul campo di battaglia. Già dalla vigilia, in maniera del tutto spontanea, truppe tedesche e britanniche iniziarono a intonare canti natalizi: poi, i primi soldati abbandonarono le proprie trincee per scambiare con il “nemico” piccoli doni, quali cibo, alcol, tabacco e piccoli souvenir, come i bottoni delle divise. Fu la tregua di Natale… Per diverse ore i fucili non spararono alcun colpo. E nella famigerata “terra di nessuno” fu organizzata anche una partita di calcio. La notizia raggiunse i comandi, i quali reagirono negativamente.
Una testimonianza
Da wikipedia si raccoglie una testimonianza diretta. Scrisse Bruce Bairnsfather, testimone degli avvenimenti: “Non dimenticherò quello strano e unico giorno di Natale per niente al mondo… Notai un ufficiale tedesco, una specie di tenente credo, ed essendo io un po’ collezionista gli dissi che avevo perso la testa per alcuni dei suoi bottoni (della divisa)… Presi la mia tronchesina e, con pochi abili colpi, tagliai un paio dei suoi bottoni e me li misi in tasca. Poi gli diedi due dei miei bottoni in cambio… Da ultimo vidi uno dei miei mitraglieri, che nella vita civile era una sorta di barbiere amatoriale, intento a tagliare i capelli innaturalmente lunghi di un docile “Boche”, che rimase pazientemente inginocchiato a terra mentre la macchinetta si insinuava dietro il suo collo…“.